Presentazione

L'area di ricerca del gruppo è la storia della letteratura greca e della sua ricezione. Intendiamo occuparci primariamente di riesaminare i concetti con cui sono stati spiegati i testi greci dall'Antichità ai giorni nostri: generi, modi, modelli compositivi, nozioni della teoria letteraria... e naturalmente i testi stessi e il lavoro filologico su di essi. Le ripercussioni che hanno avuto questi modi di capire la concezione della letteratura e del poeta tra i greci sono state determinanti nel momento di proporre emendamenti, attribuzioni, comparazioni, e hanno influito anche sulle attività ermeneutiche. Perciò crediamo alla necessità di riesaminarle cercando forme più adeguate alla comprensione della letteratura superstite. Si tratta principalmente di trovare nuovi approcci allo studio della letteratura greca antica e ripensarne la storia. Questo è un progetto a lunga scandenza, che per ora si dedica a confrontare posizioni su aspetti chiave della esperienza letteraria greca.

L'enfasi particolare sulla ricezione si riferisce più precisamente al confronto tra la ricezione antica e quella moderna. Il primo incontro del gruppo (2010) è stato perciò dedicato al confronto tra prospettiva emica (antica) ed etica (moderna). Ma non si tratta soltanto di questo: come si è detto, la finalità è di identificare e rivalutare aspetti centrali della letteratura greca antica. Così, l'argomento del secondo incontro (2011) è stato la coralità, uno degli aspetti più particolari dell'esperienza letteraria greca, mentre quello del terzo (2013) sarà duplice: ancora la coralità e il rapporto tra letteratura e storia.

 

DESCRIZIONE DEL GRUPPO

La finalità del nostro progetto è soprattutto creare un metodo di studio della letteratura greca che sia in particolare attento a due aspetti principali: da un lato, distinguere i differenti livelli di ricezione dei testi al fine di costruire una storia di tale ricezione; dall'altro, cercare di identificare le categorie a partire dalle quali i testi erano prodotti e compresi al momento della loro produzione. Ovviamente, 'ricezione' non significa solo 'interpretazione' ma anche, ad esempio, la produzione di testi a partire da altri testi, cosa che di volta in volta implica, pur in essa non esaurendosi, una reinterpretazione. 

Il fine ultimo di uno studio di questo tipo vuole essere un ripensamento globale della storia della letteratura greca da due prospettive finora tenute in poco conto: come successione di sistemi letterari (vale a dire, basicamente, sistemi di generi inseriti, in maniera differente nei differenti periodi, nella società), e dal punto di vista della ricezione.

Questa volontà ha determinato i temi dei due primi incontri di lavoro del gruppo. Il primo, che ha avuto luogo i giorni 20 e 21 maggio 2010, ha proposto due prospettive sulla letteratura greca antica:

1. In che cosa la riflessione moderna sulla performance è pertinente alla nostra interpretazione della letteratura greca?

2. Quali sono le rappresentazioni "indigene" dei testi che noi chiamiamo letteratura?

Vale a dire, per usare una terminologia dell'antropologia moderna, la prospettiva etica e la prospettiva emica, e le relazioni esistenti tra esse. Come si è detto, questa è la ragione d'essere del nostro gruppo: confrontare queste due prospettive cercando di meglio definire le categorie interpretative dei greci nelle diverse epoche.

Quest'ultima è stata la ragion d'essere del secondo incontro (maggio del 2011), focalizzato su un soggetto emerso nel corso dell'incontro precedente: la coralità come categoria interpretativa della letteratura greca. Noi, ovviamente, sappiamo cos'è un coro. Nella stessa Catalogna la pratica corale è molto estesa, tanto che è possibile trovare uno o più cori in ogni città e in molti paesi. Molti di noi hanno un'esperienza, diretta o indiretta, corale; ma questo non significa che sappiamo cosa rappresentava la coralità per i greci nelle diverse epoche della loro storia. Noi, per esempio, non abbiamo alcuna esperienza della coralità in relazione con ciò che definiamo letteratura: sono due cose, per noi, totalmente separate. Per i greci certamente non era così, e di fatto possiamo trovare indizi che questo era un elemento fondamentale per l'interpretazione dei testi.

Di studi sui cori greci ce ne sono molti, elaborati da differenti prospettive: dal punto di vista storico, della ritualità, della danza; ci sono studi sui cori nelle diverse manifestazioni poetiche ... Invece, la coralità come categoria interpretativa di ciò che noi chiamiamo letteratura non è stato affatto oggetto di studio (o almeno, non in una prospettiva globale). Esplorare le possibilità di questa prospettiva è stato l'obiettivo dell'incontro. I lavori del 2012 e del 2013 relazionati con questo tema saranno oggetto di pubblicazione.

Ripensare la storia della letteratura greca è una cosa che, come succede anche in altre discipline, è necessario fare periodicamente. Cambiano i punti di vista, le metodologie, le aspettative, si aggiungono dati nuovi, più o meno elaborati, e di tanto in tanto bisogna mettere tutto questo insieme ed elaborarlo in una prospettiva globale, creando un nuovo paradigma.

In questo momento ciò non è ancora possibile. C'è solo un'infinità di dati dispersi (con il termine 'dati' ci si riferisce ai dati propriamente detti ma anche a quegli insiemi di metodologie, presupposti, prospettive etc., che, per chi li esamina, rappresentano anch'essi dati da elaborare). È necessario un lavoro preliminare, lungo, per riunire tutto questo, esaminarlo, valutarlo. D'altra parte, questo tipo di lavoro in altri tempi poteva essere fatto da una persona sola (per questo motivo abbiamo le "Storia della letteratura greca" di tale e di tal altro studioso, Lesky, Schmid-Stählin, Croiset...). Oggi questo non è più possibile. Certo ci sono manualetti di letteratura greca, utili in molti casi, ma il ripensamento globale della storia della nostra disciplina deve essere svolto da un insieme di persone con prospettive differenti.

Questo sarebbe il fine ultimo del gruppo che abbiamo formato. In realtà, non siamo sicuri che ciò sia al momento possibile. Occorre, innanzitutto, svolgere quel lavoro preliminare che abbiamo cominciato. Ma crediamo sia un buon momento per tentare.